8 Dicembre

L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico non importa... AMALO.
Se fai il bene, diranno che lo fai per secondi fini egoistici non importa... FAI IL BENE.
Se realizzi i tuoi obiettivi, incontrerai chi ti ostacola non importa... REALIZZA.
Il bene che fai, forse domani verrà dimenticato non importa... FAI IL BENE.
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile non importa... SII ONESTO E SINCERO.
Quello che hai costruito può essere distrutto non importa... COSTRUISCILO.
La gente che hai aiutato, forse non te ne sarà grata non importa... AIUTALA.
Dà al mondo il meglio di te, e forse sarai preso a pedate non importa... DA' IL MEGLIO DI TE.

Madre Teresa di Calcutta


7 Dicembre

Un giovane monaco, desideroso di raggiungere in fretta la Verità, si presentò ad un anziano pregandolo di farlo divenire suo discepolo.
L’anziano gli obiettò: "La Verità non si raggiunge in fretta. A volte ci vuole tutta una vita. Tuttavia, se vuoi, ti affiderò un compito: ogni giorno ti recherai al villaggio e mendicherai per me una tazza di riso".
"Tutto qui?", chiese il giovane. "Per me, sì; per te, ogni giorno mi dirai che cosa hai visto lungo il percorso". "Posso saperne il motivo?", gli domandò il giovane monaco. "Per esercitare l’attenzione", gli rispose l’anziano: "Essa è alla base della vita spirituale".
Il primo giorno, tornando con la ciotola di riso, il giovane riferì:
"Lungo il percorso ho visto la grandiosità degli alberi e del fiume". "La grandiosità è certo un attributo della Verità, ma non è la Verità", osservò l’anziano.
Il secondo giorno, il giovane disse: "Oggi ho visto la grazia in una donna che camminava per la strada". "La grazia", fu la risposta dell'anziano, "è essenziale alla Verità, ma non è la Verità".
Il terzo giorno, il giovane disse: "Ho notato la bellezza dei fiori e l’armonia dei loro colori". "La bellezza e l’armonia vestono la Verità, ma non sono la Verità".
Passarono i giorni; quotidianamente il giovane esercitava la sua attenzione e riferiva all’anziano ciò che aveva notato, ma costui non prendeva nella minima considerazione le sue osservazioni.
Il giovane monaco intensificò il suo sguardo. Riferì del cielo e di ogni suo singolo aspetto, della pioggia e di ogni sua singola goccia, delle erbe e animali e rocce e di ogni loro particolarità. Ma tutto ciò lasciò l’anziano indifferente.
Finalmente, un giorno il ragazzo si presentò all’anziano con il viso chino: "Oggi" gli disse, "non ho visto nulla. Però, nell’acuto dolore per la mia disattenzione, ho percepito che il fatto ch’io esistessi, cercassi e penassi era pur sempre qualcosa ..."
"Finalmente hai trovato te stesso", assentì l’anziano: "Il punto di partenza per la scoperta della Verità".
E lo fece diventare suo discepolo.

   

2 Dicembre 2012

C'era una volta un uomo che non credeva nel Natale.
Era una persona fedele e generosa con la sua famiglia e corretta nel rapporto con gli altri, però non credeva che Dio si fosse fatto uomo come, secondo quanto afferma la Chiesa, è successo a Natale. Era troppo sincero per far vedere una fede che non aveva.
"Mi dispiace molto, disse una volta a sua moglie che era una credente molto fervorosa, però non riesco a capire che Dio si sia fatto uomo; non ha senso per me."
Una notte di Natale, sua moglie e i figli andarono in chiesa per la messa di mezzanotte. Lui non volle accompagnarli. "Se venissi con voi mi sentirei un ipocrita. Preferisco restare a casa. Vi starò ad aspettare."
Poco dopo la famiglia uscì mentre iniziò a nevicare. Si avvicinò alla finestra e vide come il vento soffiava sempre più forte. "Se è Natale , pensò, meglio che sia bianco". Tornò alla sua poltrona vicino al fuoco e cominciò a leggere un giornale.
Poco dopo venne interrotto da un rumore seguito da un altro e subito da altri.
Pensò che qualcuno stesse tirando delle palle di neve sulla finestra della sala da pranzo. Uscì per andare a vedere e vide alcuni passerotti feriti, buttati sulla neve.
La tormenta li aveva colti di sorpresa e, per la disperazione di trovare un rifugio, avevano cercato inutilmente di attraversare i vetri della finestra. "Non posso permettere che queste povere creature muoiano di freddo... però come posso aiutarle?"
Pensò che la stalla dove si trovava il cavallo dei figli sarebbe stato un buon rifugio, velocemente si mise la giacca, gli stivali di gomma e camminò sulla neve fino ad arrivare nella stalla, spalancò le porte e accese la luce. Però i passerotti non entrarono.
"Forse il cibo li attirerà," pensò.
Tornò a casa per prendere delle briciole di pane e le disseminò sulla neve facendo un piccolo cammino fino alla stalla. Si angustió nel vedere che gli uccelli ignoravano le bricciole e continuavano a muovere le ali disperatamente sulla neve. Cercò di spingerle in stalla camminando intorno a loro e agitando le braccia. Si dispersero nelle diverse parti meno che verso il caldo e illuminato rifugio.
"Mi vedono come un estraneo che fa paura", pensò. "Non mi viene in mente nulla perché possano fidarsi di me... Se solo potessi trasformarmi in uccello per pochi minuti, forse riuscirei a salvarli".
In quel momento le campane della chiesa cominciarono a suonare. L'uomo restò immobile, in silenzio, ascoltando il suono gioioso che annunciava il Natale. Allora si inginocchiò sulla neve: "Ora si, capisco, sussurò. Ora vedo perché hai dovuto fare tutto questo!"

1 Dicembre 2012


15 centesimi

Ai tempi in cui un gelato con sciroppo e frutta costava molto meno, un ragazzo di dieci anni entrò nel bar di un albergo e si sedette a un tavolo. Una cameriera mise un bicchiere di acqua davanti a lui.
"Quanto costa un gelato con sciroppo e frutta?".
"50 centesimi" replicò la cameriera.
Il ragazzino tirò fuori la mano dalla tasca ed esaminò il numero di monete che aveva.
"Quanto costa una porzione di gelato normale?" s'informò.
Alcune persone stavano cercando un tavolo e la cameriera era un po' impaziente.
"35 centesimi" disse bruscamente.
Il ragazzino contò ancora le monete. "Prendo il gelato normale" disse.
La cameriera portò il gelato, mise il conto sul tavolo e se ne andò. Il ragazzo finì il gelato, pagò al cassiere e se ne andò. Quando la cameriera ritornò, iniziò a pulire il tavolo e rimase di stucco per quello che vide. Accanto al piatto vuoto, messi ordinatamente, c'erano 15 centesimi, la sua
mancia.

Autore: Bruno Ferrero - Libro: L'Importante è la Rosa


29 Novembre2012

Si!! Una rosa rossa...

Si potrebbe paragonare ad una donna...Bella, vellutata, fragile, invitante, lussureggiante...

E come le donne é spinosa.

Quando ti punge, perdi qualche goccia di sangue, ed il sangue é il bene più prezioso che abbiamo.

Il sangue é vita.

Perciò trattale con rispetto, e ti daranno molte soddisfazioni.

 

clatom